Protocollo FIPAV. On line alcune possibili proposte di allenamento per sitting e volley giovanile

Nella
sezione COVID-19 sono disponibili delle possibili proposte di
allenamento riguardanti il sitting volley e il volley giovanile. Si
tratta in particolare di indicazioni per l’attività dei campionati di
serie regionali e territoriali, dei campionati giovanili e dell’attività
promozionale Volley S3.
La documentazione è disponibile al seguente link: https://www.federvolley.it/aggiornamenti-su-covid-19

Tra le diverse e possibili applicazioni del protocollo c’è anche la cosiddetta “volleyroom” (pagina 4 del seguente documento:https://www.federvolley.it/sites/default/files/Ripresa%20allenamento%20Volley%20Giovanile_1.pdf); una proposta di allenamento del Prof. Fabio Balsano, docente di educazione fisica che collabora con il CT FIPAV Padova.
“L’idea
è nata durante il lock down, periodo durante il quale gli sport di
squadra hanno subìto un lungo stop. Ho cercato di dare il mio contributo
unendo quattro elementi imprescindibili: il gioco, la palla, gli alunni
e il distanziamento sociale. –
Ha dichiarato il professore ed ex giocatore e allenatore di pallavolo – L’intenzione
era quella di proporre qualcosa di alternativo che permettesse alla
pallavolo di non fermarsi. Questo progetto induce un atleta ad avere un
controllo ottimale nell’applicazione de gesto tecnico e nella
costruzione del gioco. L’obiettivo è proprio quello di far specializzare
un giocatore nella totalità dei fondamentali e dei ruoli perché il
volley room impone di giocare in tutti i ruoli. A nostro avviso a
giovarne sarà il percorso formativo, tecnico e tattico degli atleti”.

Il professore prosegue: “Con questo progetto, che vuole essere una
forma integrativa di allenamento a quella canonica della pallavolo 6vs6
vorremmo rallentare il processo di specializzazione almeno fino ai 14
anni; il punto di vista della Federazione è quello di far sì che nel
periodo di attività giovanile non ci sia un’estrema specializzazione in
questo senso. Insomma l’obiettivo è quello di non avere a 12 anni un
piccolo giocatore di pallavolo che si definisca già un libero, ad
esempio”.

Poi conclude: “La nostra speranza è che possa essere uno strumento
utile, indirizzato ai giocatori di tutti i livelli e divisioni varie,
contribuendo così alla formazione di tanti giovani atleti a 360°”.